mercoledì 5 luglio 2017

Fisioterapia e informazione per i pazienti: come orientarsi?

Il 29 giugno scorso sono stato ospite dello spazio salute di UNOTG (su Tv1, emittente locale di Levanella - Montevarchi) per parlare di fisioterapia e delle fonti di informazione che il paziente ha o dovrebbe avere a disposizione.

Fisioterapista Figline - Incisa ValdarnoGuarda il video oppure leggine i contenuti riportati sotto.



Ci sono molti metodi per curare il dolore cervicale. Come può orientarsi un paziente per scegliere? Dove deve cercare le informazioni che gli servono?

Una buona informazione dovrebbe iniziare dal medico curante. Il medico curante non dovrebbe essere visto semplicemente come colui che scrive ricette e fa certificati. Il suo ruolo è anche e soprattutto fare una diagnosi o un’ipotesi diagnostica e curare il paziente o inviarlo a un altro operatore della salute, tutto questo usando criteri più possibile precisi e specifici. Scegliere la persona che si occuperà della nostra salute a livello globale non è una banalità ed è un errore affidarla al caso e dire “Mi tengo lui perché ho sempre avuto lui”.
Parlando ad esempio di dolore cervicale, se in assenza di una patologia grave il medico curante ha consigliato esclusivamente antidolorifici senza un minimo approfondimento, il mio consiglio è cambiate medico.
Stessa cosa se il medico dice “per questo dolore si può fare poco o nulla”, perché lui non ci sa fare nulla: ognuno dovrebbe parlare per sé, no? E soprattutto nessuno dovrebbe permettersi di dare a un paziente certe suggestioni negative che, com’è scientificamente assodato, influiscono pesantemente non solo nell’aspetto psicologico, ma anche in quello fisico.

Quando un paziente non si fida del suo medico curante, spesso cerca da solo informazioni su Internet…

Se un paziente non si fida del proprio medico curante dovrebbe ricordarsi che non sono tutti uguali e quindi non rassegnarsi, cercandone un altro più attento e competente.
Per quanto riguarda la ricerca su Internet per la salute, in effetti è un fenomeno molto esteso. È una buona cosa? Sì e no. Io ho un sito Internet e mi impegno a farne una buona fonte di informazione sul dolore cervicale e sulla fisioterapia, e questo vale per tanti altri colleghi di tutta Italia e di tutto il mondo. Altri siti Internet contengono bufale che sono evidenti già dalla sintassi che viene usata. Altri ancora invece hanno una parvenza di affidabilità, ma dicono cose non vere e mai verificate da nessuno. È in queste vie di mezzo che sta il problema. Per non credere ad alcune stupidaggini travestite da consigli utili ci vuole un minimo di conoscenza dell’argomento che si sta sondando. Quindi se avete trovato su Internet un qualunque rimedio per il dolore cervicale e volete sapere se può esservi utile, la miglior cosa è chiedere a un fisioterapista cosa ne pensa: anche se non lo conosce, almeno è in grado di dire se ha o no una qualche plausibilità (comunque è facile che lo conosca già, se è un fisioterapista che ha l’abitudine di rimanere aggiornato).

Va bene informarsi su Internet, senza però la pretesa di trovare da soli un’informazione completa e sicura...

Trovare da soli un’informazione completa e sicura è non dico impossibile, ma molto difficile. Affermare con sicurezza la bontà di un metodo può essere difficile non solo per un paziente, ma spesso anche per un professionista della salute. Prima ho parlato di individuare a colpo d’occhio una plausibilità, ma plausibilità non significa dire che quella cosa poi in pratica funziona davvero. Fra l’altro l’andamento del dolore cervicale è molto suscettibile all’effetto placebo.
Certo, esistono gli studi contro placebo, esiste la medicina basata sull’evidenza, quindi le ricerche pubblicate su riviste scientifiche. Ma questo spesso non è abbastanza. Mi spiego meglio. Chi si dice rigoroso sulla medicina basata sull’evidenza di solito tende a squalificare un metodo se non ne è stata sancita l’efficacia con una pubblicazione su una rivista scientifica, rivista che deve avere un alto impact factor. L’impact factor è un indice di affidabilità di una rivista scientifica che viene calcolato ogni anno e dipende da molti parametri, ma i limiti di questo indice sono stati ammessi anche dalla Thomson Reuters, la società proprietaria di questo marchio.

Quindi gli studi scientifici sono utili, ma non deve mancare il ragionamento e l’esperienza di una persona che lavora nel settore.

Gli studi scientifici sono utilissimi a orientarsi e a mettersi in discussione, ma a formare un’opinione su una tecnica o su uno strumento è fondamentale toccare con mano la tecnica in questione e i suoi risultati.
Il metodo e gli strumenti che uso di più e che mi hanno dato i migliori risultati ad oggi non godono di pubblicazioni scientifiche eccellenti, ma i miglioramenti del dolore ottenuti dai miei pazienti sono troppo evidenti per dubitare della loro efficacia. Mi riferisco al trattamento dei Trigger Point, all’Osteopatia e alla Fototerapia, ma lo stesso vale per altre discipline usate da altri colleghi, come ad esempio quelle che si rifanno alla medicina tradizionale cinese.