martedì 9 gennaio 2018

Dolore cervicale: fattori di rischio e metodi efficaci

Lo scorso 31 gennaio ho partecipato allo spazio salute di UNO Tg, il telegiornale di TV1, emittente di Montevarchi.



Ho parlato principalmente delle cause della cervicalgia, degli errori da evitare e dei rimedi che funzionano. Guarda il video oppure leggi i contenuti di seguito.

Chi colpisce il dolore cervicale? Quali sono le persone più a rischio?

Uno dei fattori di rischio è il sesso femminile: le donne soffrono di cervicalgia più degli uomini. Per quanto riguarda l’età, la cervicalgia è più frequente dopo i 40 anni. Uno sport che espone al rischio di cervicalgia è il ciclismo. I lavori a rischio sono i lavori con macchinari, i lavori che implicano molti movimenti di flessione e rotazione del collo; più in generale, la cervicalgia è più frequente in chi soffre di stress lavorativo, sia fisico che mentale. Altro fattore di rischio sono episodi di cervicalgia già occorsi in passato, quindi la cervicalgia, in altre parole, presenta spesso delle recidive.

Quali errori un paziente con dolore cervicale dovrebbe evitare?

Un errore è imbottirsi di farmaci senza farsi prima una domanda fondamentale: che tipo di dolore è? Quando si ha un dolore bisogna indagare sul tipo di dolore anziché improvvisare una terapia.
Un altro errore è tergiversare e far finta di nulla. È vero che molti episodi di cervicalgia si risolvono da sé, ma di solito questo accade molto lentamente: solo il 40% si risolve spontaneamente in meno di 12 mesi. Inoltre il problema sono le recidive e la cronicizzazione.

È un errore, per curare la cervicalgia, il "fai da te" ?
 Diciamo che il “fai da te” va bene quando si tratta di seguire a casa i consigli che il fisioterapista ha dato al paziente e che il paziente ha capito e imparato.

Quali sono gli interventi fisioterapici più efficaci per il dolore cervicale?

Se parliamo di cervicalgia aspecifica, quindi non imputabile con certezza ad una alterazione anatomica, ad oggi, secondo l’evidenza scientifica, sono efficaci
- la terapia manuale associata alla fisiokinesiterapia, quindi gli esercizi suggeriti dal fisioterapista;
- inoltre è efficace interrompere di tanto in tanto il lavoro al computer con pause che consentano di rilassarsi
- Altra cosa efficace, che non riguarda strettamente la fisioterapia, ma che ci tengo a sottolineare, perché è molto importante, è risolvere eventuali stati d’ansia e la paura del dolore. Del resto fa parte del circolo virtuoso della fisioterapia: quando diminuisce il dolore, diminuisce anche la paura del dolore. Quando diminuisce la paura del dolore inizia a diminuire anche l’ipersensibilità ai movimenti e alla palpazione, e si avanti così verso un progressivo miglioramento.

Ci sono interventi terapeutici che è meglio evitare?

Premetto che fortunatamente in fisioterapia è molto raro che si faccia danno. Il danno, più che altro può essere economico per un paziente che ha speso soldi senza ottenere un risultato, oppure ha speso soldi per migliorare una situazione che sarebbe migliorata anche da sé o con un placebo.
Inoltre, parlando di scelta su quale approccio terapeutico usare e quale evitare, aggiungo che il professionista della salute fa benissimo a consultare gli studi scientifici, che però inevitabilmente e giustamente devono affiancarsi all’esperienza professionale.
Detto questo, se vogliamo dire quali sono gli strumenti terapeutici che, almeno quando usati singolarmente, non hanno una grande evidenza scientifica di efficacia maggiore rispetto al placebo, questi sono
- il collare
- la trazione vertebrale
- la TENS, cioè la terapia strumentale di stimolazione nervosa elettrica transcutanea,
- i farmaci miorilassanti, oppioidi, paracetamolo o antidepressivi.
Ma soprattutto, come ci tengo a dire spesso, non hanno efficacia o hanno poca efficacia gli antinfiammatori quando il dolore non è principalmente infiammatorio, e questo si verifica nella maggior parte dei casi: nella maggior parte dei casi il dolore cervicale è di tipo muscolo-fasciale, e si può trattare con la fisioterapia fino a migliorarlo di molto o anche risolverlo completamente.