martedì 14 novembre 2017

Una cervicalgia evitabile dovuta e protratta per la superficialità di operatori sanitari



La paziente che ho visto stamattina ha 77 anni portati benissimo. Dopo i 60 anni si è ammalata di diabete di tipo 1 (causato, secondo lo specialista, dalla terapia assunta dopo la menopausa allo scopo di prevenire scompensi ormonali). 

Mi racconta che 4 mesi fa è stata ricoverata in ospedale per motivi che non avevano a che fare con alcuna patologia muscolo-scheletrica; per 2 giorni consecutivi era stata tenuta a letto, un letto molto scomodo soprattutto per la sua cervicale.
Non aveva mai sofferto di dolori cervicali in tutta la sua vita, e da quell'episodio è iniziata una cervicalgia che si è protratta per molto tempo. Si è rivolta al suo medico di famiglia, che senza neanche visitarla le ha semplicemente consigliato un antidolorifico antinfiammatorio, il famoso Oki (principio attivo: Ketoprofene).

Chiedo se questo farmaco le ha dato qualche beneficio; mi risponde che tipicamente lo prendeva verso le 10 di mattina, e il dolore non migliorava se non il giorno dopo. Questo significa che il miglioramento del dolore non aveva a che fare con l'azione chimica dell'Oki, il cui eventuale effetto consiste in un sollievo che inizia circa mezz'ora dopo l'assunzione e termina al massimo 12 ore dopo.
La paziente ha assunto spesso questo farmaco; solo dopo molto tempo un altro medico le ha spiegato, per fortuna, che se ne deve fare un uso non eccessivo, a maggior ragione se si è affetti da diabete.

Riassumendo:

- La paziente ha un dolore dovuto probabilmente alla pessima postura, evitabile, a cui gli operatori sanitari l'hanno costretta.
- Il dolore quindi non è di natura infiammatoria.
- Ma il medico prescrive un antinfiammatorio.
- Lo prescrive semplicemente "al bisogno", senza raccomandazioni sulla moderazione, senza tenere conto del diabete.
- Non dice alla paziente cosa deve fare nel caso in cui il dolore non passi.
- Non fa menzione dell'esistenza della fisioterapia.
- Non visita la paziente: nessun test, nessuna domanda sul tipo di dolore, sulla sua insorgenza, sul suo andamento nelle 24 ore.

Dopo 4 mesi di dolore, la rotazione del dollo è fortemente limitata sia a sinistra che a destra.

Dopo una seduta di fisioterapia la paziente osserva con stupore il miglioramento dell'escursione in entrambe le direzioni e la diminuzione del dolore, che prima si presentava in varie zone del collo e dei muscoli trapezi superiori. Ci diamo appuntamento fra 5 giorni, per continuare quella che fin dall'inizio si è rivelata la strada buona per eliminare il dolore cervicale.

Il punto centrale di questa vicenda non è tanto la bravura del fisioterapista, quanto la possibilità di peggiorare o migliorare la vita di una persona a seconda di come si decide di lavorare.
Avere alti ritmi di lavoro non autorizza a dimenticare che a seconda dello svolgere una professione sanitaria in modo superficiale e svogliato oppure con attenzione e rispetto possiamo avere come risultato una persona in condizioni di malessere e dolore, prolungato per mesi oppure in condizioni di serenità e buona salute, ottenibili anche in poco tempo.

Se hai un dolore dell'apparato muscolo-scheletrico di competenza non chirurgica, rivolgiti a un fisioterapista.

Fisioterapia Montevarchi