giovedì 25 maggio 2017

Dolore cervicale: perché andare dal fisioterapista al più presto

Fisioterapia S. Giovanni Valdarno - Dolore cervicale - Agire subito
Il 16 maggio sono stato ospite del Tg UNO Notizie di TV1; ho parlato di dolore cervicale e fisioterapia e l'ho fatto prendendo in esame l'atteggiamento giusto e quello sbagliato che si può avere nei confronti del dolore cervicale. Guarda il video o leggi i contenuti di quanto ho spiegato riportati più sotto.



Sono davvero moltissime le persone che soffrono di dolore cervicale e ne soffrono da molto tempo senza aver trovato una soluzione.

Purtroppo sono tante anche le persone che non cercano una soluzione e si accontentano di un adattamento, cioè accettano di evitare o limitare alcuni movimenti aggirando così il problema. Ma più si limita un movimento, più precoce è l’invecchiamento a cui vanno incontro muscoli e articolazioni. Per questo la decisione migliore è affrontare il problema e farlo prima possibile.

Cosa frena una persona dall’affrontare subito un problema di dolore cervicale?

Se si è bucata una gomma della mia automobile vado dal gommista immediatamente. Se suono il violino e si è rotta una corda, ne metto una nuova subito. Se ho un dolore al collo, analogamente la cosa più normale da fare dovrebbe essere prenotare subito una seduta di fisioterapia... E invece non è proprio così. Le persone vanno dal fisioterapista, sì. Prima però aspettano. Aspettano che la patologia si sia aggravata. E questo non è giustificato dalla scarsa disponibilità di tempo o soldi perché, com’è facile capire, più la cervicalgia è forte, maggiore è il numero di sedute da fare per ottenere un buon risultato.
La questione potrebbe essere un’altra: la strana abitudine di pensare che se problema è presente da molto tempo allora non è così importante.
Questo meccanismo lo si ritrova, ad esempio, nel genitore che va in ansia subito dopo aver saputo che il proprio figlio ha iniziato a fumare, ma dopo qualche settimana si abitua all’idea e il problema gli sembra non dico scomparso, ma di minore peso, cosa che ovviamente non è. Insomma, se è presente da molto tempo un problema di salute, significa che il problema è grande, non piccolo. E già che ci sono, evidenzio un altro aspetto contenuto nell'esempio che ho appena portato: la tendenza a preoccuparsi solo dei problemi di salute dei parenti. Se la stessa attenzione ognuno dedicasse a salvaguardare anche la propria salute, staremmo tutti meglio, e questo vale in particolare per i dolori articolari e muscolari, che sono diffusissimi.

Cosa dovrebbe fare allora una persona con un problema al collo?

Rimaniamo nel tema della percezione del problema da parte del paziente: cosa si fa per curare il dolore cervicale? Intanto, se non lo si è già fatto, ci si accorge o ci si ricorda che esiste, anziché abituarcisi e dimenticarlo grazie ad alcuni compensi posturali e motori. Che hanno senso in una fase acuta, ma che sono da considerare patologici se si trasformano in abitudini. Altrimenti una patologia diventa doppia: fisiologica e posturale. E questi due aspetti si alimentano a vicenda in un circolo vizioso.

Come si può capire se la propria cervicale è in salute o se sono presenti dei problemi? Dobbiamo fare ogni tanto una visita di controllo, come dal dentista?

Non è necessario. Chiunque può fare in autonomia alcuni semplici test, che descrivo qui velocemente:

- Test articolari: ruotate di 90° la testa a destra e a sinistra; inclinatela a destra e a sinistra di 45° portando l’orecchio verso la spalla (stavolta senza fare la rotazione, quindi mantenendo la punta del naso direzionata in avanti), flettete il collo portando il mento a due-tre dita di distanza dallo sterno (senza aprire la bocca, mantenendo i denti serrati), e alzate la testa come per guardare un oggetto che sta esattamente sopra di voi, proprio in verticale rispetto alla vostra posizione.

- Test palpatorio, anch’esso da eseguire sia a detra che a sinistra: con le dita fate delle pressioni di media intensità appena lateralmente rispetto alle vertebre; iniziate da subito sotto la testa fino ad arrivare alla base del collo, e fate lo stesso partendo da sotto l’orecchio in giù. Palpate poi allo stesso modo i trapezi superiori, quindi la zona fra la base del collo e la spalla.

Se durante uno di questi test avete percepito dolore o rigidità, avete fatto il primo passo per migliorare la salute del vostro collo e cioè, come ripeto, accorgersi che il problema esiste. E, certamente, esiste un problema a maggior ragione se senza bisogno di questi test il collo duole, ad esempio se è presente dolore anche da fermo o con piccoli movimenti.

E quando il paziente si rende conto di avere un problema, semplicemente il passo successivo è rivolgersi a un fisioterapista?

Sì, possibilmente un fisioterapista che abbia una buona esperienza con la terapia manuale. Questo suggerisco perché, escludendo i pazienti che hanno un così forte dolore da non poter essere toccati, la terapia manuale è a mio avviso la prima cosa che si deve fare nella maggioranza dei casi, e anche la principale. Esistono sì, la rieducazione, gli esercizi, l’autotrattamento e la terapia strumentale, ma la terapia manuale è troppo importante per essere trascurata, e questo si vede soprattutto dal fatto che, se eseguita bene, spesso già dalla prima seduta il paziente si accorge dei primi miglioramenti: il dolore diminuisce da subito.